.....Tra essere e apparire io preferisco apparire... Apparire come sono!!

mercoledì 7 novembre 2007

Favoletta

Ho deciso di voltare pagina...finora solo cose tristi......adesso vorrei cercare di scrivere qualcosa che è sempre parte di me...ma, diciamo...in campo lavorativo....
Questa è una favoletta che racconto sempre ai miei bambini alla scuola dell'infanzia...mi mette di buonumore raccontarla...e mi diverte dare una voce differente alle dita della mano...( indubbiamente non sono performances di una prima attrice....ma perlomeno...FACCIO RIDERE !! e di gusto pure!!)

Eccola qua....


Tanto, tanto tempo fa le cinque dita della mano destra di Giovannino, un bambino vivace e curioso, si misero a discutere animatamente.
"Nel mondo ci sono tante cose meravigliose da assaggiare, da annusare, da vedere e da ascoltare e noi possiamo solo sfiorarle, toccarle o, al massimo, afferrarle. Non è giusto ! Vogliamo anche noi sentire i gusti e gli odori, ascoltare i suoni, vedere i colori."
Mago Gnoccolo, un vecchio mago sempre in vena di scherzi, sentendo le dita della mano discutere, decise di fare una piccola, divertente magia. Per un giorno intero i cinque sensi avrebbero tenuto compagnia alle cinque dita, permettendo ad una di loro di assaggiare le cose, ad un'altra di annusarle, ad un'altra ancora di vederle e alle ultime due di ascoltarle e di toccarle.
"Io che sono il più grande di tutti" - disse il medio - "voglio continuare a fare quello che ho sempre fatto: toccare le cose !"
"Io non so cosa voglio." - aggiunse subito l'anulare.
"Io sono il dito che finisce sempre in bocca" - disse il pollice - "e così voglio assaggiare le cose."
"E io sono il dito che finisce sempre nel naso" - gli fece eco l'indice - "e così voglio annusare le cose."
"Io non so proprio cosa voglio." - ripetè l'anulare.
"Io sono il dito che serve a grattare le orecchie" - disse il mignolo - "e così voglio ascoltare le cose."
"E io non so ancora cosa voglio..." - l'anulare era proprio indeciso.
"I tuoi compagni hanno già scelto e quindi a te non rimane che vedere le cose." - gli disse Mago Gnoccolo.
"Vedere le cose... ecco, è proprio quello che volevo." - anche l'anulare era soddisfatto.
Il mago diede un nome ad ogni dito e poi, con una strampalata parola ("Arkenstrattenwurendunnendakkenscioelen!!!") diede il via alla magia.
Pollicino Makebuon (così era stato chiamato il pollice...) passò la giornata ad assaggiare gustosissime torte, frutti squisiti e deliziosi biscotti (ma gli capitarono anche amarissime radici, peperoncini che sembravano di fuoco e aspri fili d'erba verde).
Indice Profumin annusò il profumo dei fiori e la puzza delle mele marce, il gradevole odore delle frittelle e quello sgradevole delle polpette bruciate.
Medio Toccotoccotoc sentì quant'era soffice una piuma, quant'era morbida la lana, quant'era liscia la pelle di un bambino... quant'era dura una pietra, quant'era pungente una spina...
Anulare Vedolontan Vedovicin vide il verde luminoso dei prati, l'azzurro limpido del cielo, il giallo brillante dei girasoli, i mille colori delle ali delle farfalle.
Mignolino Sentiqua ascoltò il rumore delle pietre che rotolano, il mormorare di un ruscello, il canto melodioso di un uccellino, l'abbaiare furioso di una cane da guardia, il pianto di un bimbo spaventato.
Alla sera le cinque dita sorridevano soddisfatte, ma le sorprese per loro non erano ancora finite. Durante la notte si sussurrarono l'un l'altra le mille sensazioni vissute durante la giornata e non appena il sole illuminò la stanza si accorsero... che erano diventate colorate ! Ognuna di loro aveva preso il colore della cosa che le era piaciuta di più. La magia del mago aveva fatto anche questo !
Non dobbiamo però dimenticare che le cinque dita facevano parte di una mano e che la mano apparteneva ad un bambino. Cosa può pensare un bimbo che si sveglia al mattino e scopre che le dita della sua mano destra sono di cinque colori diversi ?
"Ehii, guarda qua, ho le dita colorate ! Adesso devo proprio colorarmi anche il palmo della mano e lo colorerò col mio colore preferito !"
Così finisce la storia di Giovannino Manotinta un bimbo le cui dita avevano avuto la possibilità, grazie ad una strana parola magica, di assaggiare, annusare, toccare, vedere e ascoltare le mille meraviglie che riempiono il mondo.