.....Tra essere e apparire io preferisco apparire... Apparire come sono!!

sabato 7 agosto 2010

Perchè si grida quando si è arrabbiati?

Un giorno, un pensatore indiano fece la seguente domanda ai suoi discepoli:
"Perché le persone gridano quando sono arrabbiate?"
"Gridano perché perdono la calma" rispose uno di loro.
"Ma perché gridare se la persona sta al suo lato?" disse nuovamente il pensatore.
"Bene, gridiamo perché desideriamo che l'altra persona ci ascolti" replicò un altro discepolo. E il maestro tornò a domandare: "Allora non è possibile parlargli a voce bassa?" Varie altre risposte furono date ma nessuna convinse il pensatore.
Allora egli esclamò: "Voi sapete perché si grida contro un'altra persona quando si è arrabbiati? Il fatto è che quando due persone sono arrabbiate i loro cuori si allontanano molto. Per coprire questa distanza bisogna gridare per potersi ascoltare. Quanto più arrabbiati sono tanto più forte dovranno gridare per sentirsi l'uno con l'altro. D'altra parte, che succede quando due persone sono innamorate? Loro non gridano, parlano soavemente. E perché?
Perché i loro cuori sono molto vicini. La distanza tra loro è piccola. A volte sono talmente vicini i loro cuori che neanche parlano, solamente sussurrano. E quando l'amore è più intenso non è necessario nemmeno sussurrare, basta guardarsi. I loro cuori si intendono. E' questo che accade quando due persone che si amano si avvicinano."
Infine il pensatore concluse dicendo: "Quando voi discuterete non lasciate che i vostri cuori si allontanino, non dite parole che li possano distanziare di più, perché arriverà un giorno in cui la distanza sarà tanta che non incontreranno mai più la strada per tornare."

Mahatma Gandhi

venerdì 4 dicembre 2009

La vita è un dono...

Nessuno viene al mondo per sua scelta, non è questione di buona volontà
Non per meriti si nasce e non per colpa, non è un peccato che poi si sconterà
Combatte ognuno come ne è capace Chi cerca nel suo cuore non si sbaglia
Hai voglia a dire che si vuole pace, noi stessi siamo il campo di battaglia

La vita è un dono legato a un respiro Dovrebbe ringraziare chi si sente vivo
Ogni emozione che ancora ci sorprende, l'amore sempre diverso che la ragione non comprende
Il bene che colpisce come il male, persino quello che fa più soffrire
E' un dono che si deve accettare, condividere poi restituire

Tutto ciò che vale veramente che toglie il sonno e dà felicità
Si impara presto che non costa niente, non si può vendere né mai si comprerà
E se faremo un giorno l'inventario sapremo che per noi non c'è mai fine
Siamo l' immenso ma pure il suo contrario, il vizio assurdo e l'ideale più sublime

mercoledì 22 luglio 2009

Maionese e palle da golf

Un professore, prima di iniziare la sua lezione di filosofia, pose alcuni oggetti davanti a sé, sulla cattedra. Senza dire nulla, quando la lezione iniziò, prese un grosso barattolo di maionese vuoto e lo riempì con delle palline da golf. Domandò quindi ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.
Allora, il professore rovesciò dentro il barattolo una scatola di sassolini, scuotendolo leggermente. I sassolini occuparono gli spazi fra le palline da golf. Domandò quindi, di nuovo, ai suoi studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero di si.
Il professore, rovesciò dentro il barattolo una scatola di sabbia. Naturalmente, la sabbia occupò tutti gli spazi liberi. Egli domandò ancora una volta agli studenti se il barattolo fosse pieno ed essi risposero con un si unanime.
Il professore tirò fuori da sotto la cattedra due bicchieri di vino rosso e li rovesciò interamente dentro il barattolo, riempiendo tutto lo spazio fra i granelli di sabbia. Gli studenti risero!
“Ora”, disse il professore quando la risata finì, “vorrei che voi consideraste questo barattolo la vostra vita. Le palline da golf sono le cose importanti; la vostra famiglia, i vostri figli, la vostra salute, i vostri amici e le cose che preferite; cose che se rimanessero dopo che tutto il resto fosse perduto riempirebbero comunque la vostra esistenza.
“I sassolini sono le altre cose che contano, come il vostro lavoro, la vostra casa, l’automobile. La sabbia è tutto il resto, le piccole cose.”
“Se metteste nel barattolo per prima la sabbia”, continuò, “non resterebbe spazio per i sassolini e per le palline da golf. Lo stesso accade per la vita. Se usate tutto il vostro tempo e la vostra energia per le piccole cose, non vi potrete mai dedicare alle cose che per voi sono veramente importanti.
“Curatevi delle cose che sono fondamentali per la vostra felicità. Giocate con i vostri figli, tenete sotto controllo la vostra salute. Portate il vostro partner a cena fuori. Giocate altre 18 buche! Fatevi un altro giro sugli sci! C’è sempre tempo per sistemare la casa e per buttare l’immondizia. Dedicatevi prima di tutto alle palline da golf, le cose che contano sul serio. Definite le vostre priorità, tutto il resto è solo sabbia”.
Una studentessa alzò la mano e chiese che cosa rappresentasse il vino. Il professore sorrise. “Sono contento che tu l’abbia chiesto. Serve solo a dimostrare che per quanto possa sembrare piena la tua vita: c’è sempre spazio per un paio di bicchieri di vino con un amico”.

domenica 28 giugno 2009

Scusate il ritardo

Un altro anno scolastico sta per finire...questo è stato durissimo e chi mi conosce credo non mi abbia mai sentita dire qualcosa in merito al mio lavoro se non con entusiasmo ( per alcuni, fin troppo)... un entusiasmo che mi accompagna da oltre 20 anni.. e che spero non mi abbandoni proprio ora.
Un anno duro dicevo in cui spesso mi vergognavo di pensare "vabbè, sopporta, fallo per lo stipendio" Io? Io che questo lavoro lo farei pure gratis? Io che adoro tutti i miei bambini, che vado a trovare e che vengono a trovarmi anche dopo anni? Eppure la crisi è arrivata.. ho trovato e subìto una collega di sezione a cui non interessava altro che far passare il tempo, per la quale la parola collaborazione significava "Lavora tu, interessatene tu, pensaci tu" e fino qui, al limite posso anche starci, ripeto, adoro il mio lavoro.
Quello che mi fa sclerare è che ha passato l'anno a prendersi i miei meriti, a gongolarsi dei miei successi ( che ovviamente diventavano suoi, a volte nostri, per gentile concessione), a "perdonarmi" per le mie mancanze (le sue, ma la colpa diventava mia, non so perchè). Giuro che ho avuto voglia di mollare tutto, mi sono spesso detta "Chi te lo fa fare?"però...però ho anche pensato: "E vuoi forse abbandonare i bambini in balìa di questa persona?""Che colpa ne hanno loro?"Così mese dopo mese, arrabbiatura dietro arrabbiatura sono arrivata alla fine di giugno.. stressata, triste, consapevole di aver fatto del mio meglio ma non contenta, non realizzata!Scrivo questo sfogo più che altro per me stessa e, vedere nero su bianco la realtà delle cose, mi dà la reale dimensione di quello che è accaduto...rileggendomi non lo vedo nemmeno più così pesante come l'ho vissuto. Sarà che il mio entusiasmo è ancora lì, latente da qualche parte, pronto a sbucar fuori alla prima occasione? Voglio credere sia così..

sabato 28 febbraio 2009

Tanti auguri a me!

"A quest'ora TOT anni fa avevo le doglie e tu non volevi nascere!" - ecco cosa mi dice mia mamma ad ogni mio compleanno... mi fa sorridere sempre... chissà perchè.
Quarantasei oggi.
Quarantasei anni e, guardando indietro, rifarei tutto da capo...
Tante cose accadono in quarantasei anni, belle, brutte...tanti giorni di serena quotidianità, tante situazioni che avrei voluto durassero tempo interminabile, molte, invece, che sono felice siano state solo una meteora nella mia vita... ma, alla resa dei conti, tra salite e discese, torno a dire che rifarei tutto ciò che ho fatto... forse in qualche caso cercherei di farlo meglio ma non rinnego nulla.
Ci sono state molte persone importanti, alcune ancora sono al mio fianco, altre per mille motivi hanno preso altre strade... si cresce, si cambia, diventare "grandi", o meglio, invecchiare significa anche fare scelte, prendere decisioni, crescere spiritualmente oltrechè anagraficamente... e io credo di aver percorso questi miei primi quarantasei anni una strada "buona", non sempre facile, ma piena di sorprese ad ogni svolta...
Sono felice di essere qui a dire che rifarei tutto...e l'augurio che posso farmi... il più bello a parer mio, è proprio di ritrovarmi qua tra un anno e dire che sono sempre della stessa opinione!
Buon Compleanno a me...( ho soffiato sulle candeline, le ho spente tutte...desiderio esaudito??)

sabato 29 novembre 2008

E come E-mule


Ecco come, tra qualche anno, impareranno l'alfabeto i nostri bambini....A come Apple, B come bluetooth....tecnologico no?

mercoledì 12 novembre 2008

Ne uccide più la lingua che la spada

Sinceramente questo detto mi ha sempre lasciata indifferente… forse perché da un’arma “reale” potremmo, in linea di massima, difenderci, parare il colpo, evitarlo….
Una spada può ferire quando colpisce il bersaglio… le parole non feriscono,
LE PAROLE UCCIDONO...
uccidono la parte più fragile di una persona, la sua anima, ed ogni colpo è letale... e non ci sono strumenti per difenderci, non esistono...
Se la spada manca il colpo, il pericolo è scampato... le parole, anche quando non colpiscono subito, rimangono lì… sospese e, quando meno te lo aspetti, tornano!!
Quindi penso che bisognerebbe sempre stare attenti a come si usano le parole.... perché il nostro avversario potrebbe non essere più in grado di rialzarsi.Mi ricordo, a scuola, che la mia maestra diceva sempre:”Utilizzate la regola delle 10 P”:
Prima Pensa Poi Parla Perché Parole Poco Pensate Portano Pene...